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Fronte del tasto bianco

Tradizionalmente, il fronte dei tasti bianchi era rivestito in avorio, apprezzato per la sua tattilità, leggerezza e naturale resistenza. L’avorio offriva inoltre un’eccellente traspirazione, evitando che le dita scivolassero durante l’esecuzione. Tuttavia, la scarsità e l’alto costo dell’avorio, insieme alle preoccupazioni etiche e ambientali, hanno spinto i costruttori a sviluppare alternative sintetiche sin dalla fine del XIX secolo.

Primi materiali sostitutivi
I primi tentativi includevano la celluloide e altre materie plastiche derivate da prodotti naturali, come caseina e gelatina. Questi materiali erano modellabili e permettevano di creare fronti lisci e uniformi, anche se spesso soffrivano di fragilità, ingiallimento o variazioni di colore nel tempo. Nonostante ciò, rappresentavano una soluzione economica rispetto all’avorio e furono largamente adottati per pianoforti economici o harmonium.

Galalite e altre alternative
L’introduzione della Galalite all’inizio del XX secolo offrì un materiale più stabile e durevole, simile all’avorio per colore e consistenza. Il fronte del tasto in Galalite era resistente all’usura e uniforme, riducendo il rischio di fessurazioni e ingiallimento. Altri materiali, come l’Elfenit e il Tuskite, permisero la creazione di fronti bianchi che conservavano nel tempo il loro aspetto e tattilità.

Materiali acrilici e moderni
Negli anni ’60 e ’70, il termoplastico acrilico, come il Plexiglas, diventò popolare per il rivestimento dei fronti dei tasti. Questo materiale resiste bene all’invecchiamento, all’acqua e agli agenti chimici, pur mantenendo una superficie liscia e brillante. Viene lavorato in lastre o tramite stampa a iniezione, consentendo precisione dimensionale e uniformità tra tutti i tasti. Nonostante la resistenza, può risultare scivoloso se non rifinito correttamente e va pulito con attenzione per evitare rotture da tenso-corrosione.

Proprietà tattili e meccaniche
Il fronte del tasto bianco deve garantire un’adeguata aderenza e sensibilità al tocco. La superficie, liscia ma non scivolosa, contribuisce alla precisione dei passaggi veloci e alla qualità dell’esecuzione. La consistenza del materiale influenza la risposta della meccanica, l’interazione con i martelli e la percezione del peso del tasto. Materiali ben scelti evitano deformazioni, permettendo regolazioni accurate e costanti nel tempo.

Manutenzione e regolazioni
Con il tempo, i fronti dei tasti possono logorarsi, ingiallire o presentare piccole scheggiature. La manutenzione include levigatura, lucidatura e sostituzione dei rivestimenti quando necessario. Nei pianoforti di pregio, i tecnici utilizzano materiali che riproducono l’aspetto originale, garantendo uniformità cromatica e tattilità coerente su tutta la tastiera.

Innovazioni e prospettive future
Oggi, nuovi materiali sintetici cercano di coniugare estetica, resistenza e sensazioni tattili tipiche dell’avorio, senza i limiti etici e ambientali. Alcune resine imitano le proprietà igroscopiche dell’avorio e offrono un grip naturale per le dita, mentre altri materiali moderni consentono lavorazioni personalizzate per tastiere di alta qualità. La ricerca continua mira a combinare durata, comfort e fedeltà estetica, rispondendo alle esigenze dei pianisti contemporanei.

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