Dietro la leggerezza o la pesantezza che il pianista percepisce sotto le dita si nasconde un dettaglio tecnico spesso invisibile: i piombi dei tasti. Questi piccoli inserti metallici, alloggiati all’interno dei tasti bianchi e neri, regolano il peso e l’equilibrio della tastiera, influenzando direttamente il comfort, la velocità e la precisione del tocco.
Materiali e composizione
Tradizionalmente realizzati in piombo puro, talvolta arricchito con piccole percentuali di antimonio o altri metalli per migliorarne la resistenza, i piombi rappresentano un compromesso tra praticità e funzionalità. Il piombo è stato a lungo il materiale privilegiato grazie alla sua elevata densità e alla facilità di lavorazione, che consente di inserire piccole quantità di metallo ottenendo l’effetto desiderato. Nei pianoforti di produzione più recente, soprattutto in Asia, si iniziano a trovare alternative più moderne e stabili dal punto di vista chimico, pur mantenendo la stessa efficacia nel bilanciamento della tastiera.
Problemi comuni: espansione e corrosione
Uno dei problemi più delicati che può colpire i piombi è la corrosione. In ambienti ad alta umidità o in zone costiere, i piombi possono sviluppare una polvere biancastra chiamata "bloom di piombo", in realtà carbonato di piombo. Questo fenomeno non è soltanto antiestetico: provoca espansione interna, deformazioni, fessurazioni e, nei casi più gravi, la rottura del tasto. Non tutti i tasti vengono colpiti nello stesso modo, poiché il fenomeno può manifestarsi in maniera irregolare e localizzata. Tuttavia, la rimozione accurata della corrosione è indispensabile per prevenire ulteriori danni.
La chimica della corrosione
Il processo alla base di questo deterioramento è affascinante e insidioso: l’acido acetico, presente nel legno o nell’ambiente, reagisce con il piombo in presenza di umidità e anidride carbonica, dando origine al carbonato di piombo. Una volta iniziato, il processo tende ad autoalimentarsi, poiché il carbonato rilascia ulteriore acido acetico che continua a corrodere il metallo rimasto. Questo meccanismo spiega perché un piombo danneggiato difficilmente si stabilizza da solo, ma tende a peggiorare progressivamente.
Metodi di manutenzione e prevenzione
Il lavoro del tecnico accordatore o restauratore consiste nel bloccare o rallentare questo processo. Per rimuovere la parte corrotta si utilizzano punte Forstner o strumenti simili, scoprendo il metallo sano. Una volta esposto, il piombo viene sigillato con gommalacca, lacca o vernici protettive, così da ridurre l’azione degli agenti esterni. Quando il danno è troppo esteso, si ricorre alla sostituzione completa dei piombi, con un’operazione nota come "relead". Questa procedura è più lunga e complessa, poiché richiede anche la riparazione delle eventuali crepe nel legno del tasto. Per la sicurezza dell’operatore, è fondamentale l’uso di aspiratori, mascherine filtranti e una scrupolosa pulizia dell’area di lavoro, dal momento che la polvere di piombo è tossica.
Fattori ambientali
L’ambiente gioca un ruolo decisivo. Strumenti collocati in climi tropicali o costieri sono molto più esposti al rischio di corrosione, anche se costruiti di recente. L’umidità e l’aria salina accelerano notevolmente il deterioramento, al punto che due pianoforti della stessa serie, mantenuti in condizioni climatiche diverse, possono mostrare stati di conservazione opposti. Alcuni tecnici ipotizzano anche che la variabilità chimica del piombo utilizzato in produzione — dovuta a impurità o differenze di lotto — contribuisca al comportamento disomogeneo dei tasti affiancati.
Precauzioni e sicurezza
Il contatto diretto con i residui ossidati è altamente rischioso per la salute. Per questo, chi si occupa di manutenzione professionale adotta sistemi di protezione individuale, come guanti, mascherine e aspiratori locali. I residui raccolti devono essere smaltiti in conformità alle normative ambientali, evitando contaminazioni accidentali. Nei pianoforti antichi o di pregio, la scelta dell’intervento richiede un’attenta valutazione tra la necessità di mantenere l’integrità originale e la sicurezza dell’utilizzatore.
Conclusione
I piombi dei tasti sono molto più che semplici zavorre: sono il cuore invisibile che permette al pianista di percepire una tastiera equilibrata e armoniosa. La loro presenza, invisibile agli occhi dell’esecutore, incide profondamente sulla resa musicale. Proteggerli, mantenerli e, quando necessario, sostituirli significa salvaguardare non solo la funzionalità dello strumento, ma anche la sensibilità del rapporto tra pianista e pianoforte. In questo piccolo dettaglio tecnico risiede una parte fondamentale della magia del suono pianistico.
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