Componenti discreti ma fondamentali, rappresentano uno degli elementi chiave nella guida e nel controllo delle corde. Questi piccoli inserti metallici, avvitati nel telaio in ghisa, lavorano insieme al capotasto e ai compressori per stabilizzare la corda nel suo punto di partenza acustico, contribuendo così alla precisione dell’accordatura e alla qualità del suono complessivo dello strumento.
Tipologie e varianti costruttive
Le agraffe non sono tutte uguali: ogni modello è progettato per accogliere un numero specifico di corde. Esistono agraffe dedicate alla corda singola, altre per i bicordi e altre ancora per i tricordi, tipici del registro acuto. La loro geometria, la precisione del foro e la qualità del metallo determinano sia la stabilità della corda sia la purezza della vibrazione prodotta.
Differenze tra pianoforti verticali e a coda
La scelta delle agraffe varia anche in funzione del tipo di pianoforte. Nei verticali, soprattutto nella sezione degli acuti, si trovano spesso agraffe abbinate a un contro capotasto, che mantiene la corda saldamente in sede. Nei bassi, invece, alcuni modelli adottano agraffe senza contro capotasto, lasciando alla geometria della corda un ruolo più naturale. Nei pianoforti a coda prevale invece l’uso di agraffe prive di contro capotasto, in linea con la filosofia costruttiva di massima libertà vibratoria e controllo diretto del punto di partenza della corda.
Caratteristiche costruttive
Nei modelli a coda, le agraffe presentano spesso una spina interna d’acciaio, inserita al loro centro per irrobustire la zona superiore in cui scorrono i fori delle corde. Questo rinforzo permette di sopportare meglio la pressione esercitata dalle corde in tensione, garantendo stabilità a lungo termine e riducendo il rischio di deformazioni o usure premature.
Applicazioni speciali
Alcuni costruttori hanno sviluppato soluzioni ingegnose per sfruttare le agraffe in maniera più creativa. I pianoforti Blüthner con sistema aliquot, ad esempio, impiegano agraffe progettate per gestire la vibrazione delle quarte corde, introducendo un arricchimento armonico unico. In altri modelli, particolari agraffe vengono montate direttamente sul ponticello, con la funzione di modulare specifiche risonanze e migliorare il comportamento sonoro della cordiera.
Procedure operative
Durante la fase di incordatura, l’uso delle agraffe richiede attenzione e precisione. La procedura prevede l’inserimento del filo d’acciaio nel primo foro dell’agraffe e poi nel foro della caviglia, lasciando sporgere circa “1.5 mm” dell’estremità libera. Già in questa fase è possibile dare una prima tensione significativa alle corde. Quando è presente un compressore abbinato al capotasto, questo deve essere riposizionato correttamente prima di iniziare la tensionatura, per evitare pressioni errate o danni alla struttura.
Standard costruttivi
La produzione delle agraffe segue standard severi: stabilità, precisione del foro, integrità del filetto e qualità del metallo devono garantire la capacità di mantenere l’accordatura per anni di utilizzo. Una buona agraffe non deve mai diventare un punto debole nella tenuta della corda, ma al contrario contribuire alla sicurezza meccanica e all’affidabilità sonora dell’intero strumento.
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