La piastra in ghisa rappresenta uno dei componenti più cruciali del pianoforte, fungendo da struttura portante in grado di sostenere l’enorme tensione esercitata dalle corde. Questo solido telaio metallico non solo garantisce la stabilità meccanica dello strumento, ma contribuisce anche a mantenere l’accordatura nel tempo, assicurando una resa sonora precisa e affidabile.
Posizione e Collegamenti Strutturali
La piastra in ghisa si colloca nella parte superiore del pianoforte, integrandosi armoniosamente con diversi elementi essenziali della meccanica e della struttura. Tra i principali collegamenti troviamo:
- L’aggancio diretto alle caviglie di accordatura, che permettono di regolare la tensione delle corde
- Il supporto del sistema delle corde, che possono essere singole, doppie o triple
- L’interazione con la tavola armonica, elemento fondamentale per la proiezione del suono
- L’installazione dei punti di aggancio delle corde, noti come hitchpin
- L’integrazione con il compressore e il capo tasto, che assicurano la corretta trasmissione della forza dalla meccanica alla corda
Evoluzione Storica
L’introduzione della piastra in ghisa segnò un momento cruciale nella storia della costruzione dei pianoforti. Nel 1843, la ditta Chickering introdusse questa innovazione nei propri pianoforti a coda, permettendo di sostenere tensioni più elevate e migliorare la stabilità dello strumento. Nel 1859, anche Steinway adottò la piastra in ghisa, consolidando questa scelta tecnica come standard nella costruzione dei pianoforti moderni e rivoluzionando la meccanica e l’acustica dello strumento.
Caratteristiche Tecniche
La piastra in ghisa deve essere progettata e installata seguendo precise specifiche per garantire affidabilità e sicurezza. Tra le principali caratteristiche troviamo:
- Nessun contatto diretto con il ponticello, per evitare interferenze nella trasmissione delle vibrazioni
- Installazione accurata nel telaio del pianoforte, con fissaggi stabili e sicuri
- Nei pianoforti a coda, la presenza di uno o più “nasi del telaio”, che fungono da punti di appoggio supplementari tra la piastra e la struttura sottostante, migliorando la distribuzione dei carichi e prevenendo deformazioni
Considerazioni per la Manutenzione
La piastra in ghisa richiede particolare attenzione durante le operazioni di manutenzione. Alcuni accorgimenti fondamentali includono:
- Allentare le corde in modo uniforme per evitare squilibri di tensione e sollecitazioni irregolari sulla piastra
- Prestare attenzione durante lo smontaggio e il rimontaggio per non danneggiare la struttura
- Controllare periodicamente l’integrità dei punti di ancoraggio delle corde
- Verificare che le bussole delle caviglie mantengano la loro funzione stabilizzatrice, evitando gioco o slittamento
Configurazione delle Corde
La piastra in ghisa supporta diverse tipologie di corde, ognuna con specifiche funzioni e caratteristiche acustiche:
- Trichord, corde a tre fili sovrapposti, tipiche della gamma centrale
- Corde a doppio filato, utilizzate nel passaggio tra toni bassi e medi
- Corde a doppio filato nei bassi, per garantire una maggiore pienezza sonora
- Corde singole filate a uno o due avvolgimenti, generalmente impiegate per i toni più gravi
La corretta distribuzione e tensione di queste corde sulla piastra è fondamentale per ottenere una risposta sonora uniforme e mantenere l’accordatura stabile nel tempo.
Interazione con la Tavola Armonica
La piastra in ghisa non agisce in isolamento: il suo ruolo si integra con la tavola armonica, che amplifica le vibrazioni delle corde. Una corretta installazione della piastra garantisce che le tensioni delle corde vengano trasmesse in modo uniforme, evitando deformazioni e preservando la qualità sonora dello strumento. Il contatto corretto tra la piastra e la tavola armonica è essenziale per una proiezione sonora omogenea e per l’equilibrio tonale.
Distribuzione dei Carichi e Stabilità Strutturale
La piastra deve sopportare la pressione complessiva di tutte le corde senza deformarsi. Per questo motivo, il design della ghisa prevede rinforzi strategici, distribuzione dei carichi e punti di appoggio multipli. Ogni “naso del telaio” e ogni fissaggio contribuisce a distribuire uniformemente le sollecitazioni, mantenendo intatta la geometria della tastiera e della meccanica anche sotto tensioni elevate.
Conclusioni
La piastra in ghisa rappresenta un pilastro portante del pianoforte, essenziale per la stabilità, la durata e la qualità sonora dello strumento. La sua corretta installazione, manutenzione e controllo periodico assicurano una lunga vita allo strumento e un’intonazione stabile. Comprendere la funzione, la posizione e le caratteristiche tecniche della piastra permette di apprezzare quanto sia strategico questo componente nel determinare la precisione meccanica e la sonorità del pianoforte.
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